SE PROPRIO TI DEVI AMMALARE, SPERA CHE SIA GRAVE!

Centro Medico Fiesso

Eh sì: perché all’ospedale di Dolo il pronto soccorso funziona. Fiesso è vicina, ed è già un vantaggio. Poi, stando a molte testimonianze, gli interventi sono puntuali, le ambulanze arrivano in tempi record. Dunque, sei hai un’urgenza, puoi confidare che vada a finire bene.

Poi però… già c’è il fatto che pian piano, una volta con una scusa, una volta con l’altra molti reparti dell’ospedale vengono ridotti. Si aggiunga che se va bene per molti esami di routine tocchi andare a Mirano. O in qualche studio privato: che, chissà mai perché, ha sempre posto, mentre all’ULSS tocca aspettare mesi.

Se sei un malato cronico o un anziano, ci sono molte probabilità che tu debba andare al distretto sanitario. A parte che è, non si sa in base a quale logica, a Camponogara, non è sempre una passeggiata. Se ti occorre un geriatra… lasciamo perdere.

Ma è qui a Fiesso che non conviene aver bisogno del medico. I professionisti si sono concentrati in un unico spazio, sopra la farmacia del centro: di difficile accessibilità, senza una sala d’aspetto degna di questo nome, con un servizio di prenotazioni di rara inefficienza. Il risultato? code di pazienti sulle scale e fuori dell’ingresso allo stabile.

Già qualche anno fa una petizione popolare aveva sollevato il problema. Possibile che l’ULSS cui spetta la supervisione sul servizio dei medici di base (ricordiamo che sono pagati con denaro pubblico) non faccia niente? che non veda e non senta? Possibile che il Comune, che pure ha competenze sulla pubblica sicurezza e sulla sanità, non senta il bisogno di farsi carico di questa storia ormai annosa e insopportabile?

Per amore della storia e della verità: una quindicina ormai di anni fa un’Amministrazione comunale aveva proposto una soluzione: locali decorosi, modalità interessanti per la medicina di gruppo che allora si chiamava UTAP, costi per i medici pressoché nulli. I professionisti che c’erano allora si opposero in maniera incomprensibile e testarda. Non se ne fece niente. Ora, due di loro, ancor giovani, ci hanno lasciato; gli altri due sono tranquilli pensionati. Possibile che i loro nuovi colleghi non sentano la necessità di riorganizzare il servizio in termini simili, per esempio, a quelli che funzionano in tanti comuni vicini? Che non chiedano pareri e aiuto all’Amministrazione comunale?

La civiltà di un paese si misura anche da queste cose.